Il progetto si prefigge di registrare i fenomeni di reimpiego della scultura medievale in Età moderna (secoli XV-XVIII) nelle regioni italiane, considerati quale parte di un più generale processo di riflessione storica.
Le motivazioni e le modalità della rilavorazione e del reimpiego delle opere d’arte medievali sono state generalmente ignorate dagli studi, proiettati semmai nello sforzo di ricostruire idealmente i contesti originari. Ripercorrere il filo di tale fenomeno in un arco cronologico e geografico ampio consentirebbe di gettare luce sui valori culturali, storici, e identitari di cui le opere stesse (e le sculture in particolare) furono individuate come portatrici – e in tal senso reimpiegate e valorizzate, spesso con funzioni e significati diversi da quelli originari - nei lunghi processi di rifacimento e riallestimento di monumenti, spazi urbani, contesti decorativi. Tale indagine si cala nel più generale e complesso fenomeno della ricezione e della rappresentazione del Medioevo che, nelle sue diverse declinazioni, è oggetto di grande interesse da parte della storiografia recente. Al tempo stesso la ricerca si riallaccia allo studio del reimpiego dell’antico, in parte per le categorie e i metodi di indagine, ma soprattutto nell’ottica di leggere i due fenomeni in una prospettiva di lunga durata. Mettendo a frutto l’esperienza maturata in iniziative precedenti organizzate di concerto dai docenti responsabili delle tre unità (convegni e pubblicazioni) e nell’ambito della ricerca biennale finanziata da fondi Mur-FISR2019, in progetto intende ampliare la geografia della ricerca, arricchire, sulla base di nuovi dati, la casistica e approfondire la riflessione sulle ragioni storiche e ideologiche del reimpiego della scultura medievale in relazione a diversi contesti socio-politici e culturali. Le indagini pianificate finora riguardano Liguria, Trentino-Alto Adige, Campania, Puglia, con approfondimenti su singoli casi in Toscana, Lazio e Lombardia. Si intende ora estendere la ricerca ad altri territori (Veneto, Emilia Romagna), che hanno avuto rapporti storicamente consolidati di scambio e/o influenza con le aree oggetto di indagini precedenti (e ancora in corso) e completare il censimento delle occorrenze in Toscana, Lazio e Lombardia.
Il progetto costituisce la prosecuzione e l’approfondimento del lavoro condotto nell’ambito del progetto FISR2019 “MemId: memoria e identità. Riuso, rilavorazione e riallestimento della scultura medievale in Età moderna, tra ricerca storica e nuove tecnologie” (https://memid.it/), che ha già alcuni esiti scientifici, fra cui spicca il volume Usi e riusi della scultura medievale in età moderna, a cura di L. Cavazzini, C. Di Fabio, P. Vitolo, Milano 2023 (https://www.dariocimorellieditore.it/libro/9791255610199).
Componenti Unità Genovese
Clario Di Fabio
Gianluca Ameri
Altre università coinvolte
Università degli Studi di Trento: Laura Cavazzini (PI)
Università di Napoli Federico II: Paola Vitolo
Assegnisti di ricerca (Unità di Genova)
Francesca Girelli