- Italianistica
Enrica Agnesi (ed.), Giovanni Boine, Lettere a Dora, premessa di Andrea Aveto, Genova 2020 (GUP), 68 pp., ISBN: 978-88-3618-009-7.
Nel 1914, l’anno di pubblicazione del Peccato ed altre cose e dei Discorsi militari, del definitivo congedo dalle pagine della «Voce» e dell’esordio, su quelle della «Riviera Ligure», della rubrica Plausi e botte, nella breve esistenza di Giovanni Boine si affacciava la figura di una giovane cugina, Dora Amirante, allora studentessa all’ultimo anno del liceo di Oneglia, la città della riviera ligure di Ponente dove si era appena trasferita con la numerosa famiglia in seguito all’improvvisa scomparsa del padre.
A lei lo scrittore offriva assistenza negli studi, candidandosi alla “parte” di guida nel suo percorso di maturazione umana e intellettuale con consigli e suggerimenti di lettura: ne nasceva un sentimento profondo che non arrivava mai a manifestarsi apertamente, trattenuto da impedimenti non espressi. A farlo riemergere in controluce cospira ora il breve epistolario, solo di recente ritrovato in un archivio privato, che Enrica Agnesi ha trascritto e annotato restituendoci un’inedita immagine dello scrittore colto nella feriale quotidianità dei suoi rapporti più familiari e domestici.
Domenico Astengo, Stefano Verdino (a cura di), Camillo Sbarbaro, Per prendere congedo – Lettere ad Angelo Barile 1947 – 1967, Genova 2020 (Edizioni san Marco dei Giustiniani – Fondazione Giorgio e Lilli Devoto), 274 pp., ISBN: 978-8879443180.
Con l’edizione di queste lettere del tutto inedite di Sbarbaro si completa l’epistolario con Angelo Barile compagno di scuola e primo lettore dei suoi versi. Un’ amicizia durata sessant’anni, attestata da un vastissimo epistolario, un caso unico nel nostro 900: si tratta di 250 tra lettere e cartoline inviate in venti anni (1947-67). La trascrizione delle lettere, l’edizione ed il commento è a cura di Stefano Verdino. Introduzioni di Domenico Astengo e Stefano Verdino.
INDICE: Il giudice segreto di Domenico Astengo. “Batto la macchina buona parte del giorno” di Stefano Verdino. Nota al testo. Lettere
RECENSIONI: Alberto Fraccacreta, Sbarbaro - macchina da scrivere, amici, affetti: e licheni, "il manifesto - Alias", 24 gennaio 2021, p. 8.
Luca Beltrami, Quinto Marini, Gabriella Moretti (a cura di), Giovanni Della Casa, Scritti biografici e polemici. Petri Bembi vita, Gasparis Contareni vita, Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium, Firenze 2020 (Società Editrice Fiorentina), 319 pp., ISBN: 9788860325693.
Scritte in aureo latino nella fase finale della sua esistenza, dalla metà del 1550 al 1555-1556, la "Petri Bembi vita", la "Gasparis Contareni vita" e la "Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium" rispondono a tre diverse esigenze della complessa figura di Giovanni Della Casa. La prima nasce con la decisione di ritornare da privato cittadino a Venezia — dove aveva trascorso un lustro da nunzio pontificio — dopo la morte di Paolo III, l’elezione di papa Ciocchi del Monte e l’offuscamento della potenza farnesiana: la biografia di Pietro Bembo doveva coniugare il mito sempiterno della Serenissima con il mito crescente del maggior letterato del tempo, del quale Monsignore evidenziava le fondamentali conquiste culturali e linguistiche insieme alla posizione di cardinale vicino al fronte riformistico di Gasparo Contarini. La cui biografia nacque invece su richiesta degli eredi e come ripristino apologetico di una memoria infangata dai nemici: assunta a fatica dal Casa nel suo ritiro di Nervesa e condotta sino al ritorno del Contarini dalla fallimentare Dieta di Ratisbona, fu interrotta per le difficoltà della materia, ma soprattutto perché, nel giugno del 1555, l’autore fu chiamato a Roma dal neoeletto Paolo IV (la Contareni vita sarà portata a termine agli inizi degli anni Sessanta da Piero Vettori). A distogliere Della Casa fu però anche un’improvvisa urgenza privata, la difesa dagli attacchi di Pietro Paolo Vergerio, che aveva allora diffuso le Epistolae duae con accuse infamanti nei confronti di Monsignore, che andavano dal piano personale (la lode dell’«arte divina» della sodomia nel giovanile capitolo del Forno) a quello etico-dottrinale, circa lo zelo persecutorio dovuto a smisurata ambizione di carriera; uno zelo simile a quello di Reginald Pole, esplicitamente attaccato nella seconda Epistola. La Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium mette in opera gli schemi dell’improperium e del vituperium ad personam dell’oratoria ciceroniana, costruendo l’immagine di un nemico spergiuro, rissoso, scialacquatore, uxoricida, disposto all’apostasia. Ben lungi dalle biografie edificanti di Bembo e di Contarini, ne nasce un pamphlet di inaudita, e poco cristiana, violenza, che andrà in stampa solo oltre un secolo dopo.
Indice: VII Giovanni Della Casa biografo e polemista. Nota biografica. Nota bibliografica. PETRI BEMBI VITA Introduzione; 31 Nota al testo.; 35 Petri Bembi vita. Testo a fronte. 71 Note di commento. GASPARIS CONTARENI VITA. 113 Introduzione. 135 Nota al testo. 139 Gasparis Contareni vita. Testo a fronte. 221 Note di commento.
DISSERTATIO ADVERSUS PETRUM PAULUM VERGERIUM. 253 Introduzione. 267 Nota al testo. 269 Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium. Testo a fronte 297 Note di commento. 307 Indice dei nomi citati nelle opere. 309 Indice dei nomi citati nel commento.
Luca Beltrami, Matteo Navone, Duccio Tongiorgi (a cura di), "Incroci europei nell'epistolario di Metastasio", Milano 2020 (LED), 306 pp., ISBN: 978-88-7916-936-3.
Straordinario monumento della sociabilità colta del Settecento europeo, l’epistolario di Metastasio appare come un dialogo intenso e serrato che coinvolge ben più di seicento corrispondenti nel tempo lunghissimo di un settantennio; oltre duemilaseicento lettere, di cui rimane, nella quasi totalità dei casi, solo una voce, quella del poeta, che distrusse metodicamente le lettere che riceveva. Ed è quella voce che si assume il compito di presentarci – e talvolta di renderci persino familiari – diplomatici e nunzi papali, un numero impressionante di musicisti e letterati (molti di primissimo piano, ma altri – tanti – minori e minimi) e infine donne e uomini che testimoniano della fortuna della sua opera nel corso di mezzo secolo e oltre. Già da qualche anno una équipe di storici della letteratura e musicologi appartenenti a diverse università europee ha dato vita al «Metastasio’s Epistolary Texts Archive» con l’intenzione di approntare una nuova edizione dell’ampio epistolario metastasiano. Un percorso di ricerca in cui si inserisce anche l’incontro di studio genovese del dicembre 2018, di cui si pubblicano in questa occasione gli atti.
Il volume comprende contributi di Franco Arato, Luca Beltrami, Alberto Beniscelli, Javier Gutiérrez Carou, Carlo Caruso, Paola Cosentino, Francesco Cotticelli, Andrea Lanzola, Gianfranca Lavezzi, Paologiovanni Maione, Raffaele Mellace, Pietro Giulio Riga, William Spaggiari, Silvia Tatti, Lucio Tufano.
Indice: - Luca Beltrami, Matteo Navone, Duccio Tongiorgi, «Oh quanto mi resterebbe da dire!»: appunti in margine all’epistolario; - Alberto Beniscelli, Metastasio in Europa. Considerazioni introduttive; - Francesco Cotticelli, Metastasio e il repertorio dell’Arte. Considerazioni su Adriano in Siria; - Raffaele Mellace, Felicità sonore: le passioni musicali di Metastasio nello specchio dell’epistolario; - Lucio Tufano, Calzabigi e Metastasio: Napoli, Parigi, Vienna e ritorno; - Paologiovanni Maione, Dalla specola dell’abate: i movimenti delle «stelle» sui palcoscenici d’Europa; - Franco Arato, Lettori iberici di Metastasio: Eximeno, Andrés, Arteaga; - Javier Gutiérrez Carou, Da Vienna a Madrid: Ensenada, Osuna e Medinaceli nell’epistolario Metastasio-Farinelli. Con una speculazione statistica proemiale; - Pietro Giulio Riga, Metastasio, Eugenio di Savoia e gli italiani a Vienna: primi appunti; - Carlo Caruso, Metastasio e il mondo inglese; - William Spaggiari, «Novus rerum nascitur ordo»: Metastasio e la Russia; - Andrea Lanzola, Il teatro della diplomazia: Pietro Metastasio tra Vienna e Dresda; - Gianfranca Lavezzi, Metastasio a Vienna, tra il sogno del ritorno e la favola delle Muse amanti; - Paola Cosentino, Gorizia, Trieste, Vienna: le lettere di Metastasio a Francesca Torres Orzoni; - Luca Beltrami, Tra diplomazia e teatro: Giuseppe Bonechi nell’epistolario di Metastasio; - Silvia Tatti, «Riveritissima mia signora donna Eleonora»: Metastasio critico letterario nel carteggio con Eleonora de Fonseca Pimentel.
Diego Divano, Bibliografia degli scritti di Giovanni Ansaldo (1913-2018), prefazione di Franco Contorbia, Genova 2020 (GUP), 2 voll., 485 (I) -463 (II) pp., ISBN: 978-88-3618-026-4.
Giovanni Ansaldo (Genova, 1895 - Napoli, 1969) esordisce presso la redazione del quotidiano socialista genovese «Il Lavoro» nel 1919, divenendone presto redattore capo. Figura di riferimento nel panorama culturale antifascista dell’epoca – è tra l’altro collaboratore della «Rivoluzione Liberale» e della «Stampa» – attira su di sé l’ostilità del regime, al punto da essere condannato al confino sull’isola di Lipari (maggio-agosto 1927) dopo un tentativo di espatrio in Svizzera. Rientra a Genova, riconquista il suo posto al «Lavoro» e si avvicina progressivamente al fascismo partecipando alla guerra d’Etiopia e assumendo, il 20 settembre 1936, la direzione del «Telegrafo», quotidiano livornese di proprietà della famiglia Ciano. Dopo la caduta di Mussolini prende la strada del fronte, viene catturato in Dalmazia e deportato in campi di lavoro polacchi e tedeschi, dai quali respinge ogni offerta di adesione alla Repubblica Sociale. Torna in Italia molti mesi dopo la Liberazione e, amnistiato, trova riparo nella sua villa di Pescia, dalla quale riprende l’attività letteraria, dando alla luce tra il 1947 e il 1949 presso Longanesi i volumi Il vero signore. Guida di belle maniere, Latinorum e Il ministro della buona vita. Giolitti e i suoi tempi. L’ultimo grande incarico della carriera è costituito dalla direzione del «Mattino» di Napoli, tenuta dal 9 aprile 1950 al 3 luglio 1965: un quindicennio contraddistinto anche dalle collaborazioni a importanti periodici tra i quali «il Borghese», «L’Illustrazione Italiana» e «Tempo».
Alessandro Ferraro, Maria Irene Torregrossa (a cura di), EDO500. Edoardo Sanguineti e il Cinquecento italiano, Milano 2020 (Mimesis Edizioni), 280 pp., ISBN: 9788857557236.
Edoardo Sanguineti è stato un intellettuale a tutto tondo che, a novant’anni dalla nascita e a dieci dalla morte, non smette di sorprendere. Edo500 ne indaga il duraturo e proficuo rapporto col Cinquecento italiano, in particolare con Ariosto, Tasso, Folengo, Bruno, Aretino e Bandello. La prima parte del volume affronta la narrativa, la poesia, la lingua, la lessicomania, l’ideologia e le referenze iconografiche di Sanguineti. La seconda parte colleziona materiali inediti, rari o per la prima volta trascritti, commentati e pubblicati in volume: un’orazione-omaggio per Tasso, un’intervista radiofonica, delle video-lezioni su Ariosto, su Tasso e sul Cinquecento, una lettura a teatro dell’Orlando furioso e alcune schede lessicografiche per il Grande Dizionario della Lingua Italiana.
Presentazione di Alessandro Ferraro (p. 7). PARTE PRIMA - STUDI Erminio Risso, Travestire la narrazione. Petronio, Dante e Ariosto nel Capriccio italiano e nel Giuoco dell’Oca di Edoardo Sanguineti. Fonti, modelli, allusioni (p. 15); Clara Allasia, Da Aretino a Bruno: qualche appunto sul Cinquecento erotico (ed eretico) nella Wunderkammer (p. 55); Chiara Tavella, Tracce «ariostesche» e «ariostevoli» nelle schede della Wunderkammer (p. 77), Giordano Rodda, Elementi di [non] astratta combinazione. Sanguineti, Triperuno e il mosaico folenghiano (p. 95); Gian Luca Picconi, Un dialogo orribilmente comico: Bruno e Sanguineti (p. 119); Aurora Conde Muñoz, Chiazze. Una certa eredità visiva del Rinascimento nella poesia di Sanguineti (p. 145). PARTE SECONDA - DOCUMENTI Stefano Verdino, Sanguineti e Tasso (p. 175); Memoria del Tasso [1995], di Edoardo Sanguineti a cura di Stefano Verdino (p. 185); Eleonora Sartirana, Il Cinquecento secondo Sanguineti nei documenti televisivi e radiofonici conservati nell’Archivio Rai (p. 193); Intervista su Ariosto per Radio d’Annata - Radio 3 [1997], di Edoardo Sanguineti a cura di Eleonora Sartirana (p. 211); Interventi su Ariosto, Tasso e Cinquecento per Rai Educational [2000], di Edoardo Sanguineti a cura di Eleonora Sartirana (p. 215); «Le donne, i cavallier». Lezione e letture ariostesche al Teatro Stabile di Genova [2007], di Edoardo Sanguineti a cura di Maria Irene Torregrossa (p. 249); Lorenzo Resio, Spogli del Bandello. Schede lessicografiche per i Supplementi del Grande Dizionario della Lingua Italiana (p. 257).
Francesca Irene Sensini, Christian Del Vento (a cura di),"Ugo Foscolo tra Italia e Grecia: esperienza e fortuna di un intellettuale europeo". Atti del convegno internazionale interdisciplinare (Nizza-La Mortola, Giardini Hanbury, 9-11 marzo 2017), Milano-Udine 2020 (Mimesis Edizioni), 456 pp., ISBN: 9788857565309.
I contributi raccolti in questo volume presentano la vicenda umana e letteraria di Ugo Foscolo, conteso tra mondi plurimi, in un’Europa in piena ridefinizione politica e culturale. Le due identità nazionali del Foscolo, quella italiana e quella greca, sono messe in relazione secondo un approccio interdisciplinare volto a illuminare la condizione interculturale di questo protagonista – uomo d’azione e di cultura, intellettuale migrante ed esule politico – delle rivoluzioni nazionali che scossero l’Europa ottocentesca.
La sezione Ricezioni incrociate esamina le contaminazioni tra la tradizione letteraria italiana e la nascente letteratura in lingua neogreca. La sezione Foscolo e la Grecia classica indaga i significati attribuiti alla letteratura della Grecia classica nella vita e nell’opera del Foscolo. La sezione dedicata a Foscolo filelleno, infine, esamina il ruolo che l’intellettuale ebbe nel quadro della lotta per l’indipendenza nazionale della Grecia.
Duccio Tongiorgi, Disarmonie di una nazione. Sguardi letterari del secolo decimonono, Firenze 2020 (Le Monnier), 250 pp., ISBN: 9788800786881.
Non solo la critica specialistica, quella degli italianisti, ma anche la ricerca più propriamente storiografica riconosce da tempo il ruolo fondativo del discorso letterario per l’affermazione dei miti costituenti l’idea di nazione, e anche la sua funzione esemplare, la capacità di immaginare una cittadinanza ancora – spesso drammaticamente – da costruire. Una funzione che non si esaurì affatto con il compimento istituzionale del Risorgimento, ma anzi ebbe rilevanza (se è possibile) più decisiva nel primo ventennio di vita del Regno d’Italia, quando si cercò di far coincidere modelli identitari con la concreta esperienza del nuovo Stato. Questo libro ripercorre settanta anni di storia letteraria osservando alcuni episodi che paiono esemplari proprio perché, rispetto a questo “ufficio”, problematici. Dalle vicende di Monti in età napoleonica, sostenitore di una prospettiva nazionale prima e poi poeta (apparentemente omologato) del “Governo”, alla figura di Rasori, di fatto tenuto ai margini tanto dalla “Biblioteca Italiana” quanto dal “Conciliatore”; dall’istituto del comizio popolare, parodizzato in molte pagine romanzesche, alla rappresentazione amara e polemica delle sconfitte militari del Risorgimento, i saggi di questo volume cercano quindi di porre lo sguardo soprattutto sugli accenti disarmonici, sulle memorie non condivise e forse, talvolta, un po’ trascurate.
- Romanistica
Sezione Filologia romanza
Margherita Lecco (a cura di), Beuve de Hampton. Chanson de geste del XII secolo, Alessandria 2020 (Edizioni dell’Orso), 282 pp., ISBN: 978-88-3613-083-2.
Beuve de Hampton, scritto negli anni finali del XII secolo, è la più antica versione romanza di un testo appartenente a una larga e complessa tradizione europea. Partendo da questa redazione, il testo anglo-normanno (canzone di gesta già in parte modulata su tonalità romanzesche) ha conosciuto un’immensa fortuna, manoscritta e a stampa, per tutta l’età medievale e rinascimentale in tutti i paesi d’Europa, diffondendosi dall’originario suolo inglese ai paesi scandinavi, al territorio francese e a quello italiano, sino a raggiungere i paesi slavi. Segreto di tanto successo, che giungerà sino al pieno XIX secolo, oltre a una scrittura semplice e briosa, è il raccogliersi su una serie di topoi narrativi di marca folclorica e popolare: l’uccisione del padre dell’eroe, che viene privato dei suoi possedimenti, il suo errare per un lontano Oriente, lo scontro con guerrieri protervi e crudeli, l’incontro con una sposa che sarà sempre fedele, la nascita di due figli gemelli troppo presto separati ma destinati a dignità regale, un cavallo d’intendimento quasi umano, belve feroci, oggetti magici, sino al finale ritrovamento del paese e del feudo…
Margherita Lecco (a cura di), "Studi sulla Letteratura Cavalleresca in Francia e in Italia (secoli XIII-XIV)". Vol.III, Alessandria 2020 (Edizioni dell’Orso), 159 pp., ISBN: 978-88-3613-011-5.
Il volume chiude la ricerca intrapresa (a partire dal 2017) da alcuni studiosi di letteratura medievale e rinascimentale di area romanza su numerosi testi italiani e francesi dell’età compresa fra XIII e XVI secolo. Nelle tre diverse raccolte sono state esaminate opere della letteratura italiana e francese, con i rispettivi traduzioni, adattamenti e rifacimenti, sovente di non grande diffusione, e di esigua ricezione nell’ambito degli studi odierni: come Guiron le Courtois e la sua fortuna italiana, come Perceforest, Isaïe le Triste, Le Conte du Papegau, Valentin et Orson, l’Acquisto di Ponente, le varie interpretazioni della figura di Orlando, il Foucon de Candie e la Bataille d’Aliscans in Italia, il Girart de Vienne, i rapporti tra Orlando laurenziano e Morgante, il Libro nuovo di battaglie chiamato Argentino, nei due volumi precedenti, e adesso, in questo volume, come per episodi e personaggi poco noti delle Storie Nerbonesi di Andrea da Barberino, del Livre du Chevalier Errant di Tommaso III di Saluzzo, della molta narrativa arturiana di tradizione toscana. Il bilancio finale, quanto mai provvisorio, conferma che molti argomenti non erano stati ancora esaminati, che, tuttavia, un’inchiesta – a lato di diverse altre iniziative, che confermano la vitalità di questa letteratura – è stata avviata, profondamente innestata sugli esiti della più produttiva riflessione europea. Contributi di: Maria Grazia Capusso, Fabrizio Cigni, Margherita Lecco, Maurizio Mazzoni, Frej Moretti, Marco Piccat, Laura Ramello, Chiara Terrone.
Sezione Linguistica italiana
Manuela Manfredini, “L’aspra disarmonia. Lingua e scrittura in Edoardo Sanguineti”, Bologna 2020 (Il Mulino), 282 pp., ISBN: 9788815291691.
Descrizione: Il volume raccoglie dieci saggi dedicati ai principali ambiti (poesia, romanzo, traduzione) della produzione di Edoardo Sanguineti. L’«aspra disarmonia» della scrittura sanguinetiana viene indagata nella complicazione mistilingue degli esordi, nella poesia molto quotidiana del piccolo fatto vero, nella prosa oralizzante dei romanzi, nella pratica traduttiva e negli scritti per i quotidiani. Così, attraverso l’analisi dei testi e la verifica degli assunti teorici si entra nell’ideologia e nel linguaggio di Sanguineti, nel suo organizzato lavoro di sabotaggio delle forme ricevute dalla tradizione, secondo scelte di poetica che mutano in relazione ai tempi.
Jacqueline Visconti, Manuela Manfredini, Lorenzo Coveri (a cura di), “Linguaggi settoriali e specialistici. Sincronia, diacronia, traduzione, variazione”, Atti del XV Congresso SILFI, Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018), Firenze 2020 (Cesati), 564 pp., ISBN: 978-88-7667-817-2.
Descrizione: Lo studio dei linguaggi specialistici e settoriali tocca questioni fondamentali per la storia della nostra lingua e della nostra cultura, quali l’accesso di tutti alle diverse forme del sapere, il preoccupante predominio dell’inglese in un’era di globalizzazione senza precedenti e, a seconda dei settori, il pericolo per la sopravvivenza stessa dell’italiano come lingua di cultura. Al diffondersi della conoscenza di tali linguaggi fa eco un naturale ampliarsi del campo di indagine e un affinarsi dei metodi di ricerca: la riflessione si estende cosi ad abbracciare la prospettiva pragmatica e a dare rilievo a dimensioni euristiche finora poco usate, come la diamesia. Il volume, che raccoglie le versioni scritte di 67 relazioni presentate al XV Convegno della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018), documenta la ricchezza di temi, varietà e tipologie testuali studiate, fotografando lo stato dell’arte della ricerca sui linguaggi settoriali e specialistici. Aperto a Palazzo Ducale con i saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Genova, il Convegno si e svolto sotto il patrocinio dell’Ateneo genovese, del DIRAAS, di Palazzo Ducale, del Comune di Genova, della Regione Liguria e della Commissione Europea, ed è stato sostenuto dai fondi di Ateneo e dal progetto FRA Strutture retoriche e testuali nell’italiano moderno e contemporaneo. Lingua letteraria e linguaggi specialistici.
Lorenzo Coveri, Pierangela Diadori (a cura di), “L'italiano lungo le vie della musica: la canzone”, Firenze 2020 (Cesati), 218 pp., ISBN: 978-88-7667-832-5.
Il persistente successo della lingua e della cultura italiana nel mondo si deve, tra gli altri fattori, anche alla canzone cosiddetta “leggera” o pop. Nel volume si affronta il tema prevalentemente dal punto di vista linguistico e testuale, senza trascurare i risvolti didattici. Sia che si tratti di profili tematici o diacronici complessivi, sia che ci si occupi di singoli artisti del passato o di esponenti della grande tradizione della canzone d’autore, sia infine che si illustrino singoli momenti e movimenti, i saggi non mancano di inserire il fenomeno nel contesto internazionale, come è ancor più esplicito negli interventi relativi all’italiano usato da cantanti di madrelingua non italiana. Nella seconda sezione si va da una riflessione generale di carattere neurolinguistico alla canzone d’autore come avvio alla educazione letteraria e a esperienze didattiche in singoli contesti linguistici. Il volume, composto di 18 saggi, si rivolge dunque non solo a italianisti e linguisti interessati alle forme espressive della canzone italiana ma anche a chi di questa si serve nella pratica didattica quotidiana. Contributi di: Lorenzo Coveri, Pierangela Diadori, Roberto Sottile, Edoardo Buroni, Luciana Guido, Maria Alessandra Pappaterra, Francesca Bravi, Giovanni Inzerillo Iva Persic, Leonardo Mais, Gabriella Cartago, Jacopo Ferrari, Stefano Telve, Simone Barco, Valter Milovan, Valentina Bianchi, Fabio Caon, Camilla Spaliviero, Gerardina Antelmi, Marcello Giusto, Sandra Tamaro, Antonia Luketin Alfirevic.
- Antichistica
F. Gazzano, Fra polemos ed eirene. Studi su diplomazia e relazioni interstatali nel mondo greco, Alessandria 2020 (Edizioni dell'Orso), 304 pp., ISBN: 9788836130870.
Premessa 1. Abbreviazioni 9. Capitolo I – Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ Ἡρόδοτος. Il mondo della diplomazia nelle Storie 15. Capitolo II – Lessico delle relazioni interstatali. 1. Sulla terminologia degli accordi di tregua e armistizio 71. 2. Definire la neutralità nella Grecia arcaica e classica: una questione di prospettiva? 94. 3. Le formule “precauzionali” nei trattati e nei giuramenti 107. Capitolo III – Inviati e ambasciatori. 1. Πρέσβεις/πρεσβευταί e legati fra mondo greco e Roma 133. 2. Ambasciatori in viaggio 143. 3. Poeti e attori nelle ambascerie delle città greche 165. 4. Gli ambasciatori greci e la retorica della supplica 183. Capitolo IV – A volte ritornano? La diplomazia dei Greci nello specchio del XXI secolo 205. Bibliografia 223. Indice dei nomi propri 275. Indice dei nomi etnici e geografici 281. Indice delle cose notevoli 285.
- Arti
Lauro Magnani, Alessandro Morandotti, Daniele Sanguineti, Gelsomina Spione, Laura Stagno (a cura di), "Napoli, Genova, Milano. Scambi artistici e culturali tra città legate alla Spagna (1610-1640)". Atti del Convegno di studi. Torino, Fondazione Luigi Einaudi (13-14 settembre 2018) - Genova, Palazzo Balbi Cattaneo (15 settembre 2018), Milano 2020 (Scalpendi editore), 415 pp., ISBN: 978-88-32203-70-7.
Premessa 13. Tavole 15. CONTESTO STORICO. Identità politica e spazi urbani nelle città capitali dell’Italia spagnola. 1610-1640, Giovanni Muto 35; LETTERATI E ARTISTI. Percorsi di ricerca per Marino e le arti, Emilio Russo 49; Per Marino a Napoli: una prima congiuntura genovese, Andrea Zezza 59; Passione letteraria, collezionismo e militanza politica. La formazione culturale di Giovanni Vincenzo Imperiale a partire dai viaggi tra Genova, Napoli e Milano, Giacomo Montanari 65; Narrare il sacro: sante e martiri tra Genova e Milano, tra Pindaro e Callimaco, Simona Morando 75; Girolamo Borsieri, Giovan Battista Marino e i pittori lombardi e genovesi, Paolo Vanoli 87; COMMITTENZA E COLLEZIONISMO. I Grimaldi e i Trivulzio lungo l’asse Milano-Genova-Roma-Napoli (e Principato di Monaco), Tiziana Zennaro 95; La collezione Ordoño de Rosales: primi indizi per la ricostruzione di una quadreria tra Milano, Napoli e Genova, Roberto Santamaria 107; Elmi piumati e lance spezzate: segni e testimonianze di un linguaggio comune della spettacolarità cavalleresca tra Genova, Napoli e Milano, Simone Castino 123; I palazzi dell’aristocrazia genovese a Milano e Napoli: committenze, modelli architettonici e strategie urbane, Sara Rulli 133; La nazione genovese a Napoli nel Seicento. Opere e committenti per la chiesa di San Giorgio dei Genovesi, Francesca Romana Gaja 145; GEOGRAFIA DELLE DEVOZIONI. La devozione per l’Immacolata Concezione: un ponte fra la Monarquía Católica e le città italiane del “sistema spagnolo”, Paolo Cozzo 161; Caratteri, significati e utilizzo civico delle iconografie immacoliste:casi di studio tra la Repubblica di Genova, la Spagna e Napoli, Laura Stagno; 169 Ordini religiosi femminili tra Genova, Milano e Napoli: relazioni, artisti e committenti, Valentina Fiore 185; San Carlo Borromeo a Genova: fortuna iconografica all’inizio del XVII secolo, Gianluca Zanelli 197; INDAGINI SUGLI ARTISTI. Dopo la mostra di Milano, Lauro Magnani 215; Azzolino e Ribera all’incrocio tra Napoli e Genova, Giuseppe Porzio 229; Qualche nota sulla ricezione del Martirio di sant’Orsola di Caravaggio tra Genova e Napoli,e una triangolazione Genova-Palermo-Napoli: il caso di Geronimo Gerardi, Riccardo Lattuada 237; Genovesi a Milano, Milanesi a Genova: fatti noti e meno noti, Alessandro Morandotti 243; Giulio Cesare Procaccini e Genova, Odette D’Albo 255; Intorno all’anonimo Maestro di Nostra Signora del Rimedio:prime ipotesi sugli allievi di Giulio Cesare Procaccini, Federico Cavalieri 269; Spunti di naturalismo per gli esordi di Domenico Bissoni a Genova, Daniele Sanguineti 279; Morazzone fra Milano e Genova: una presenza nodale, Andrea Spiriti 289; Luciano Borzone: da Genova a Milano e ritorno, Anna Manzitti 299; Luciano Borzone ritrattista tra la Genova repubblicana e la Milano spagnola. Nuovi elementi per un catalogo e una cronologia, Anna Orlando 309; Grechetto, un talento inquieto, tra Genova, Roma (e Napoli), Gelsomina Spione 321; L'ULTIMA CENA DEL PROCACCINI AL VASTATO. Il Cenacolo per l’Annunziata di Genova e il suo bozzetto (autonomo o funzionale?) di palazzo Spinola. Osservazioni sulle modalità progettuali di Giulio Cesare Procaccini, Maria Clelia Galassi 341; L’Ultima Cena di Procaccini: problemi di conservazione di una tela monumentale, Vito Ferrante, Valerio Garofalo 351; Bibliografia generale 363; Indice dei nomi.
- Spettacolo
Guido Salvini. Un figlio d’arte nel tempo della transizione, a cura di Livia Cavaglieri, Milano 2020 (Scalpendi editore), 240 pp., ISBN: 979-12-5955-000-2.
SOMMARIO: Presentazione, Eugenio Pallestrini 7; Introduzione, Livia Cavaglieri 11; Un figlio d’arte al Teatro d’Arte, Alessandro Tinterri 15; Guido Salvini e la “scenografia interpretativa”. I bozzetti per il teatro di Luigi Pirandello conservati nel Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, Leo Lecci 23; Il Maestro degli scenografi, Vittoria Crespi Morbio 35; «Costruire e guardare in alto»: gli accordi scenici e teorici tra Guido Salvini e Mario Sironi, Matteo Valentini 43; Le regie goldoniane di Salvini, Emanuela Chichiriccò 53; Salvini, Benassi e Shakespeare, Armando Petrini 61; Una regia “funzionale”? Guido Salvini e il teatro all’aperto degli anni trenta, Claudio Pirisino 71; Guido Salvini e la scena tedesca. Tra ricerca personale e rappresentanza ufficiale, Raffaella Di Tizio 77; Verso la regia lirica. I Falstaff di Salvini tra Toscanini e Verdi, Matteo Paoletti 85; Le regie cinematografiche da Regina della Scala (1937) a Quartetto pazzo (1945), Raffaele De Berti 93; L’orizzonte dipinto e la microsocietà degli attori, Donatella Orecchia 101; Guido Salvini e i film mai realizzati, Ismaela Goss 111; Guido Salvini alla Regia Accademia d’Arte Drammatica. Maestro-artigiano per le giovani generazioni, Vittorio Taboga 119; Il Regista e l’Accademico. La rinascita del Teatro Olimpico (1934-1956), Roberto Cuppone 127; Guido Salvini e il sogno romano di un teatro stabile, Marta Marchetti 139; Le fotografie del Fondo Guido Salvini. Una ricognizione, Samantha Marenzi 147; Guido Salvini letterato?, Marco Berisso, Veronica Passalacqua 157; Una biografia tra regia e organizzazione, Livia Cavaglieri 163; Tavole 175; Apparati, Nota archivistica, Matteo Paoletti 195; Cronologia degli spettacoli teatrali e delle regie cinematografiche, a cura di Valeria Screpis 199; Bibliografia 225; Indice dei nomi 229.